Parco Nazionale Appennino
Tosco-Emiliano
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www.parcoappennino.it
info@parcoappennino.it
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L’Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell’Emilia, respira le arie dell’Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri. È un sentiero sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentrano qui lupi e aquile, cervi e cinghiali, tantissimi fiori e fioriture davvero spettacolari nella primavera.
Oggi sempre di più sono i turisti e gli escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un’agenda diversa.
I nuovi turismi e i nuovi turisti possono sperimentare attività ed emozioni, accrescere conoscenza e fare scoperte, sfruttando una moderna rete di ospitalità, dai bivacchi e rifugi del crinale, agli agriturismi, alberghi diffusi, B&B e ostelli.
Più in basso ci sono centri vivaci di servizi commerciali e piccoli borghi rurali, collocati nelle valli, sotto i ripidi versanti di Lunigiana e Garfagnana, forti di una storia profondamente italiana ed europea ricca e travagliata, che ha lasciato ovunque pievi e castelli, anche di grande pregio architettonico, costruiti e ricostruiti come una rete di civilizzazione e presidio soprattutto dalle dinastie nobiliari e signorili del medioevo.
C’è, in un breve spazio, quasi il 70% della biodiversità italiana, favorita dalla contiguità della zona climatica europea con quella mediterranea. L’inverno è carico di nevi, ma solo sulla parte più alta del versante nord. L’autunno è ovunque il tempo dei funghi, dei mirtilli, dei tartufi e delle castagne con i colori accesi che lo accompagnano.
Sono ben 74 i prodotti classificati come DOP IGP e tradizionali. Sono prodotti diversi, come diversi sono i paesaggi che li ospitano, i sapori e le tradizioni di cucina.
L’olio da un lato e il burro dall’altro sono il condimento dei cibi, ma anche gli indicatori di una diversità culturale che affonda le sue radici nei secoli.
Sul versante nord, appoggiati sul paesaggio collinare, molto ondulato e verde troviamo le terre del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma. Il clima e le differenti vocazioni agricole scolpiscono i paesaggi, ampie foraggere inframmezzate a boschi oppure piccoli appezzamenti con coltivazioni di castagno, ulivo o farro e da una grande quantità di piccole produzioni agroalimentari e artigianali di qualità.
La contemporaneità è una sfida per le comunità rimaste. I giovani sono affezionati al territorio e al tempo stesso attratti dal mondo.
L’educazione e la formazione, il senso di appartenenza all’Appennino, l’apertura al mondo, l’attenzione per la terra e le conoscenze di saperi tradizionali, la curiosità delle nuove tecnologie e la creatività sociale, il senso di comunità e di collaborazione sono i riferimenti di valore e di principio per salvare il patrimonio della storia e per il futuro da costruire.
IL PARCO

